Si ipotizza che il decesso risalga a circa un mese fa. L’arduo compito di scoprire l’identità della vittima resta appeso al filo dell’esame del Dna
Occorrerà attendere i risultati dell’autopsia per sapere a chi appartenessero quei pochi resti umani ritrovati sulle sponde del torrente. A fare la macabra scoperta di due gambe e una parte di bacino nei pressi dello Staffora, attorno alle 15.30 di martedì, è stato un anziano fungaiolo che stava setacciando le campagne tra Voghera e Cervesina in cerca di «chiodini». L’uomo, ex collaboratore dell’agenzia di pompe funebri del paese, ha immediatamente dato l’allarme e sul posto sono arrivati carabinieri, polizia, vigili del fuoco e infine gli esperti dell’istituto di medicina legale di Pavia, dove i poveri resti sono stati trasportati in attesa delle analisi.
Il sostituto procuratore Ethel Ancona ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti, «un atto dovuto – ha precisato il procuratore capo Gustavo Cioppa – per poter procedere con le indagini». L’esame autoptico in programma per il pomeriggio di mercoledì dovrà rivelare innanzitutto il sesso della vittima (attraverso l’esame del femore), ma anche l’eventuale presenza di impronte o altre tracce. L’avanzato stato di decomposizione dei resti, però, non lascia molto spazio alla speranza. Quello che si ipotizza al momento è che il decesso risalga a circa un mese fa. L’arduo compito di scoprire l’identità della vittima resta appeso al filo dell’esame del Dna – sempre ammesso che si trattasse di una persona schedata – e alle ricerche a tappeto svolte dagli inquirenti nelle banche dati di persone scomparse negli ultimi mesi.
Si cerca in provincia di Pavia, ma anche in quelle limitrofe di Milano, Alessandria, Piacenza. Intanto, tra fango e nebbia, i carabinieri continuano a battere la zona del ritrovamento alla ricerca di altre parti del corpo trasportate a valle dalla piena di metà novembre. Con le alluvioni del mese scorso, infatti, il corpo potrebbe arrivare praticamente da ovunque, dagli affluenti dello Staffora o da un punto qualsiasi delle campagne inondate.
Ermanno Bidone
17 dicembre 2014 | 17:42