Era finito in carcere ai primi di febbraio perché accusato di essere il responsabile di una rapina. Il secondo fermo per stupro nei confronti di una ventenne
Era finito in carcere ai primi di febbraio perché accusato di essere il responsabile di una rapina messa a segno in via Langosco a Pavia ai danni di una donna di 45 anni, nella cui abitazione si era introdotto in piena notte, e di aver ferito all’addome, utilizzando un cacciavite, il vicino di casa intervenuto per difenderla. Ora Nadi Hossein Mahdi Mahmoud, 29 enne egiziano, senza fissa dimora, ma che da tempo vive a Pavia, è stato raggiunto in carcere dal provvedimento di fermo per violenza sessuale e rapina su richiesta del sostituto procuratore Ethel Ancona della procura di Pavia guidata da Gustavo Cioppa. Al termine delle indagini condotte dalla squadra mobile di Pavia è risultato essere l’autore dell’aggressione a una 20enne studentessa universitaria pugliese, avvenuta in via Cossa, in pieno centro storico cittadino, lo scorso 11 dicembre. La giovane conclusa una serata in compagnia di un’amica era stata seguita dal suo violentatore, che dopo averle rubato la borsetta, l’ha spinta all’interno dell’androne del palazzo dove vive e, dopo averle messo la sciarpa sulla faccia per non permetterle di urlare e chiedere aiuto, l’ha stuprata. La presenza del 29enne egiziano in zona era stato confermata da alcune telecamere: era lui l’uomo che in bicicletta aveva avvicinato la giovane, e un’amica, chiedendo loro aiuto per accendersi una sigaretta. Il tutto poco prima di commettere la rapina con violenza. Su di lui si erano concentrate da subito le indagini, come possibile autore dell’aggressione. I sospetti hanno trovato conferme anche attraverso il Dna dell’egiziano trovato sugli abiti della studentesse universitaria stuprata.
Enrico Venni
31 marzo 2015 | 19:40