Il corpo senza vita del 65enne è stato scoperto da un amico che ha dato l’allarme
Marco Ceriani, il pensionato di 65 anni trovato morto nel suo appartamento, è stato ucciso con un solo colpo alla nuca, sferrato con un corpo contundente non ancora identificato. L’autopsia, che doveva svolgersi giovedì, non è stata eseguita ed è stata rimandata a data da definirsi. La Procura sta ora indagando per omicidio: gli investigatori hanno così escluso sia la morte naturale sia quella accidentale. Dai primi accertamenti è emerso che la vittima conosceva il suo assassino. L’omicida ha colpito il pensionato una sola volta con un oggetto che con ogni probabilità ha rimediato forse in casa della vittima. L’intenzione forse non era quella di uccidere, ma solo di stordire il 65enne, anche se non è escluso che l’omicida abbia agito in un impeto di rabbia. La morte del pensionato, che si faceva chiamare “Rosa”, è stata scoperta alle 21.30 di lunedì da un amico che era andato a trovarlo. Questa notte i carabinieri e il pm hanno ascoltato alcuni testimoni.
Marco Ceriani era conosciuto in città. Amava vestirsi e pettinarsi in modo eccentrico e a volte indossava travestimenti femminili con cui si ritraeva sui social network. Conduceva una vita tranquilla e riservata. «Si può escludere con certezza che l’omicidio sia maturato nell’ambito della malavita organizzata», spiegano dalla Procura. Chi l’ha ucciso farebbe quindi parte della cerchia delle sue conoscenze. L’appartamento nel quale Ceriani viveva, un monolocale al pian terreno, non era a soqquadro e sulla porta d’ingresso, trovata chiusa dall’interno, non c’erano segni di effrazione. L’ipotesi è quindi che il pensionato abbia aperto al suo assassino. Oppure, chi lo ha aggredito potrebbe essere entrato scavalcando la recinzione del giardino: un muro di cemento che dà su piazza Mainardi. I vicini di casa, sentiti dai carabinieri, hanno spiegato di non aver sentito rumori sospetti. Marco Ceriani, affetto da disabilità, riceveva ogni giorno il pasto dal Comune di Abbiategrasso. Lunedì, però, il sacchetto del pasto è stato ritrovato dagli operatori ancora appeso alla cancellata dopo diverse ore, e ciò ha fatto scattare l’allarme e l’intervento dei carabinieri. La Procura di Pavia, guidata da Gustavo Cioppa, sta ora cercando di ricostruire le ultime ore di vita dell’uomo.
Giovanna Maria Fagnani
12 febbraio 2015 | 18:50