Il saluto di Milano all’arcivescovo emerito Dionigi Tettamanzi, sepolto nella cattedrale accanto all’urna del beato cardinale Schuster
Milano, 8 agosto 2017 – Duomo gremito per i funerali del cardinale Dionigi Tettamanzi, iniziati alle ore 11. I posti a sedere, nei banchi all’interno della Cattedrale sono tutti occupati, mentre all’esterno si è formata una piccola coda di fedeli in attesa dei controlli di sicurezza per poter entrare ad assistere alla celebrazione. Più di 5mila persone hanno partecipato al rito funebre. Già nella giornata di ieri nel Duomo di Milano non erano mancati i momenti di preghiera e commozione per l’arcivescovo emerito Dionigi Tettamanzi. Molti milanesi hanno pregato davanti alla bara e omaggiato così l’amatissimo cardinale, originario di Renate, in Brianza, e scomparso sabato a villa Sacro Cuore di Triuggio a 83 anni.
Trenta i vescovi presenti tra i quali: il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del pontificio consiglio della cultura; il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova; il cardinale Gualtiero Bassetti, attuale presidente della Cei e arcivescovo di Perugia; l’arcivescovo emerito di Torino Severino Poletto. Presenti anche molti esponenti delle istituzioni, tra i quali il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, l’ex premier Mario Monti, primo cittadino milanese Giuseppe Sala, il prefetto Luciana Lamorgese e il presidente del Consiglio regionale Raffale Cattaneo. Oltre ovviamente ai familiari: il fratello Antonio, la sorella Gianna, la storica assistente Marina Oggioni e i nipoti. Le esequie sono presiedute dall’amministratore apostolico cardinale Angelo Scola – che ha iniziato la cerimonia leggendo il messaggio inviato sabato da Papa Francesco – e concelebrate tra gli altri dall’arcivescovo neoeletto di Milano monsignor Mario Delpini. Il cardinale Tettamanzi – al termine della celebrazione – verrà sepolto in Duomo, sul lato destro della cattedrale, ai piedi dell’altare Virgo Potens, dove è presente anche l’urna del beato cardinale Schuster.
L’OMELIA DI SCOLA: “La morte di questo uomo ‘amabile e amato’, come l’ha definito Papa Francesco nel suo messaggio, non è una sconfitta della vita. Al contrario, ne è la pienezza. La sua morte è una vittoria”. Queste le parole del cardinale Angelo Scola durante l’omelia. “Moltissimi di noi, penso anche a me, alla nostra lunga collaborazione e amicizia, hanno nel cuore fatti e momenti in cui ha potuto godere dell’intensa umanità del cardinale Dionigi. A essi ritorneremo quasi come a preziose reliquie. Di essi parleremo agli adolescenti, ai giovani, a figli e nipoti per aiutarli a crescere”. “Il rapporto del cardinale Dionigi con la società civile ebbe un peso notevole – ha spiegato Scola -. Si manifestò non solo attraverso un’apertura al confronto sociale a cui va aggiunto quello ecumenico e interreligioso, ma anche attraverso un’attenzione ai problemi della famiglia, delle famiglie ferite, della vita, del lavoro e dell’emarginazione nelle sue tante e dolorose forme. Il cardinale era guidato da un profondo senso di giustizia che si esprimeva nella promozione e nella difesa dei diritti di tutti e di ciascuno vissuti nel loro legame profondo con i doveri e garantiti da buone leggi. Seppe denunciare senza timidezze, ma sempre in modo costruttivo, i mali delle nostre terre”.
LE ISTITUZIONI LOMBARDE – “Prima ancora che il cardinale Tettamanzi, ho conosciuto il don Dionigi grande filosofo morale che ha ricordato a tutti noi, e lo ha fatto ancora di più da cardinale, l’importanza della dimensione della solidarietà e di una vita morale, cioè orientata al bene anche dalle scelte sociali e politiche – commenta Raffaele Cattaneo, presidente del Consiglio regionale lombardo -. Questo è l’aspetto che ricordo con più forza del suo insegnamento e credo che sia anche l’eredità che ci lascia”. “Il suo forte legame con il territorio lombardo gli ha consentito di incidere anche sulle istituzioni per promuovere un fattivo contrasto alla dilagante povertà. Già dal 2008 aveva ideato il Fondo Famiglia Lavoro, che negli anni ha contribuito a sostenere numerose famiglie impoverite dalla crisi: un vero pater pauperum”, ricorda Gustavo Cioppa, sottosegretario alla presidenza di Regione Lombardia. Nell’esprimere il cordoglio di Regione Lombardia, Cioppa ha ricordato “lo spirito paterno del Pastore milanese dedito alla cura di tutta la sua Chiesa e particolarmente attento al bene delle famiglie e dei più umili”.
IL RICORDO DEL SINDACO SALA – “Lascia un grande insegnamento: l’attenzione agli ultimi e alle famiglie. Dobbiamo trovare una forma per recuperare il suo insegnamento”. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, al termine dei funerali in Duomo, dell’arcivescovo emerito della città, Dionigi Tettamanzi. “Oggi qui c’e’ stata una dimostrazione di grande affetto. Come ha ricordato Delpini era facile volergli bene ed è stato giusto il richiamo a fare in modo che sia piu’ facile volerci bene”.
LA SEPOLTURA – Al termine della celebrazione, le spoglie del cardinale Tettamanzi sono state sepolte in Duomo, sul lato destro della cattedrale, ai piedi dell’altare Virgo Potens dove è presente anche l’urna del beato cardinale Schuster, di fianco alla sepoltura di uno dei suoi predecessori, il cardinale Giovanni Colombo. Al momento della sepoltura, rigorosamente privato, erano presenti il cardinale Scola (che ha guidato la preghiera), monsignor Delpini, i familiari e i più stretti collaboratori del cardinale. Dal pomeriggio di oggi è possibile fermarsi in preghiera sulla tomba.
Fonte: https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/tettamanzi-funerale-1.3320187