Dalla camera ardente di Triuggio per l’ultimo saluto dei fedeli e per i funerali di martedì mattina. Sala: “Troveremo il modo per rendere omaggio al suo pensiero”
E’ stato il giorno della veglia in Duomo per il cardinale Dionigi Tettamanzi, morto sabato mattina a Triuggio, la cui salma è stata composta con la veste rossa cardinalizia e, secondo la secolare tradizione degli arcivescovi ambrosiani, con gli abiti liturgici pontificali di colore bianco. L’auto con la salma di Tettamanzi è arrivata in piazza Duomo alle 15.30 e dalle 16 (fino alle 22) sarà possibile per i milanesi sostare per la preghiera e omaggiare così l’amato arcivescovo emerito di Milano. Il sagrato è stato momentaneamente chiuso al pubblico con transenne e a fianco degli ingressi principali della Cattedrale sono stati posti sei banchetti con i registri per le condoglianze. Un altro registro, per chi vuole lasciare un messaggio, è a disposizione anche davanti all’ingresso laterale. Il feretro è stato posto davanti all’altare maggiore, al suo ingresso ha suonato la campana maggiore del Duomo.
Già ieri, nella Villa del Sacro Cuore di Triuggio, dove era stata allestita la camera ardente sono state migliaia le persone che sono andate a salutarlo per l’ultima volta. Ad accogliere il feretro sul sagrato della Cattedrale, ci sono l’arciprete, l’arcidiacono, il cerimoniere ed il vice cerimoniere. Presenti i rappresentanti istituzionali di Comune, Regione e prefettura. Il sindaco di Milano Beppe Sala ha accolto il feretro con l’arciprete Gianantonio Borgonovo. E, prima di entrare, ha spiegato di voler trovare un modo per rendere omaggio al cardinale: “Mi confronterò con la Curia e con la famiglia del cardinale: più che grandi celebrazioni sarebbe già importante ridare ordine al suo pensiero, perché lui era avanti non solo sull’attenzione agli ultimi, ma aveva anticipato anche un po’ la crisi e i suoi effetti su famiglia società e lavoro, per cui aveva fatto iniziative su famiglia e lavoro già nel 2009-2010. Quindi, già rimettere insieme i suoi insegnamenti e il suo pensiero potrebbe essere una cosa buona. E’ stato un grande maestro per Milano”.
Condividi Davanti all’altare maggiore, l’arciprete pregherà un’orazione dal rituale, poi l’arcidiacono apporrà i sigilli secondo tradizione. Il corpo, secondo l’uso delle Esequie Ambrosiane, sarà collocato con i piedi rivolti verso l’altare del Duomo. Sulla bara è posto l’Evangeliario Ambrosiano, aperto alla pagina della Domenica di Risurrezione. Accanto arderà il cero pasquale.
Prima di dirigersi verso Milano, il corteo funebre ha deviato verso la chiesa parrocchiale di Renate, dove il cardinale Tettamanzi è stato battezzato, ha celebrato la prima messa. Davanti alla Chiesa il parroco di Renate e Veduggio don Antonio Pigliafreddi ha benedetto la salma e recitato una preghiera.
Domani alle 11 in Duomo la celebrazione dei funerali, presieduti dall’ex arcivescovo, Angelo Scola, attualmente amministratore apostolico della diocesi che al termine del Rosario celebrato alla veglia funebre ha chiamato Tettamanzi “padre e maestro” e ha aggiunto: “La personalità e la storia del cardinale, il suo essersi speso per la chiesa e per gli uomini per lungo tempo diventi un interrogativo, in primis per me, su come noi stiamo vivendo la nostra vita”.
I funerali verranno concelebrati dal neo arcivescovo, Mario Delpini e da tutti i sacerdoti che vorranno concelebrare, tra i quali Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura. Il Duomo sarà aperto dalle 7 per permettere ai fedeli di entrare: ma si ricorda che c’è da superare i controlli di sicurezza, che potrebbero allungare le attese. A rappresentare la Regione Lombardia ci sarà Gustavo Cioppa, sottosegretario alla Presidenza, come annunciato da un comunicato della regione. E ci sarà anche il presidente del Consiglio regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo.
07 agosto 2017