Lombardia: contraffazione alimentare e nomine Fiera Milano in Consiglio (2)

(AdnKronos) – Si è quindi passati all’ospedale ‘Corbieri’ di Limbiate, con il ripensamento delle politiche di trasferimento di pazienti e legittimità dei trasferimenti già realizzati.

L’interrogazione presentata dal Movimento 5 Stelle (primo firmatario Gianmarco Corbetta), riguarda il trasferimento di 20 pazienti dal presidio di riabilitazione “Corbieri” di Limbiate (MB), che cura persone affette da disturbi psichiatrici e ritardo mentale dall’infanzia, alla Comunità Protetta a media assistenza (CPM) “San Francesco” di Nova Milanese (MB).

Il trasferimento – ha garantito il Sottosegretario Gustavo Cioppa – ha rispettato tutte le procedure previste dalle leggi ed è avvenuto con le autorizzazioni delle rispettive famiglie. Il trasferimento è stato giustificato -ha continuato Cioppa- per la maggiore adeguatezza del centro e per una più idonea assistenza dei pazienti.

Fonte: https://www.liberoquotidiano.it/news/economia/11904945/lombardia-contraffazione-alimentare-e-nomine-fiera-milano-in-consiglio-2.html

Sanità: Lombardia, a disposizione magistrati esiti controlli indagine Smile

Milano, 5 apr. (AdnKronos) – “Nel pomeriggio di oggi Regione Lombardia, attraverso ‘Eupolis’, ha messo a disposizione della Procura della Repubblica di Monza e della Procura regionale della Corte dei Conti i primi esiti – ritenuti di possibile interesse per l’autorita’ inquirente – dell’attività di controllo disposta dal presidente Roberto Maroni, a seguito dell’indagine denominata Smile”. Lo ha reso noto il sottosegretario alla presidenza della Regione Lombardia Gustavo Cioppa.

“Nei prossimi giorni – ha aggiunto Cioppa – seguiranno ulteriori analoghe iniziative, connesse agli sviluppi dell’attività della Commissione di inchiesta, istituita dal presidente Roberto Maroni e guidata dall’ex generale della Guardia di finanza Mario Forchetti, sulla rispondenza ai principi di trasparenza, buon andamento, imparzialità della pubblica amministrazione degli atti e dei comportamenti riscontrati nelle aziende sanitarie pubbliche coinvolte nel citato procedimento penale”.

Fonte: https://www.liberoquotidiano.it/news/cronaca/11895515/sanita-lombardia-a-disposizione-magistrati-esiti-controlli-indagine-smile.html

Imprese: Maroni, investire su reti è la strada giusta

Milano, 15 feb. – (AdnKronos) – “Sul tema delle reti d’impresa abbiamo fatto molto e vogliamo continuare. Il numero dei contratti di rete e’ triplicato tra il 2012 e il 2013, grazie al progetto ‘Ergon’. Abbiamo finanziato 75 progetti di rete, per un ammontare di 15,6 milioni di euro tra il 2010 e il 2014. Nel 2015 abbiamo attivato anche il progetto ‘manager di reti’, per consolidare le reti d’impresa. Sono stati approvati 28 progetti e i contributi concessi sono stati di oltre 1 milione di euro. Questa e’ la strada giusta che vogliamo continuare a seguire”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo, questa mattina, insieme all’assessore allo Sviluppo economico Mauro Parolini, all’evento, promosso da Confcommercio, ‘Insieme protagonisti della ripresa – Storie di Reti del Terziario’. Presenti anche gli assessori Valentina Aprea, Luca Del Gobbo e Massimo Garavaglia e il sottosegretario Gustavo Cioppa. 

“Visti i tagli che vengono da Roma sulla spesa corrente e quindi su iniziative di finanziamento – ha aggiunto Maroni – io credo che sia giusto individuare le priorita’. Le priorita’ sono il sostegno all’innovazione, alla crescita e alle reti d’impresa. Abbiamo investito molto anche sui 9 cluster tecnologici regionali, finalizzati all’innovazione, alla competitivita’ e alla ricerca. Per il biennio 2014-2015 abbiamo stanziato 1 milione di euro a favore di questi cluster, che raggruppano oltre 700 soggetti. Questo e’ il modello della Lombardia: mettiamo insieme Pubblico e Privato, le universita’, le imprese e i centri di ricerca, finanziando la ricerca applicata, quella che da’ i risultati”.

I fondi Por Fesr 2014 – 2020, ha ricordato Maroni, sono cresciuti del 60 per cento rispetto ai sette anni precedenti, “perche’ li abbiamo spesi bene. Sono risorse utili – ha spiegato Maroni – per il sostegno alle imprese”. Sulla linea Ricerca e Sviluppo per le aggregazioni di imprese, sono disponibili 120 milioni di euro (60 milioni a fondo perduto e 60 milioni a finanziamento agevolato). “Dobbiamo sfruttare queste opportunita’ – ha commentato Maroni – che ci vengono date dall’Europa”.

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Shoah: Aprea, fondamentale educare alla memoria (2)

(AdnKronos) – “Le immagini e i dialoghi di ‘Pecore in erba’ ci fanno riflettere su quanto sia attuale e diffuso l’antisemitismo anche in forme occulte e a volte inspiegabili, perché alimentate dal pregiudizio e dall’odio verso gli Ebrei”. “La scuola e l’educazione – ha concluso l’assessore Aprea – servono a fare in modo che l’antisemitismo sia riconoscibile, affinché non accada mai più quello che e’ successo nella ‘pur attualissima’ Europa del secolo scorso”.

Oltre all’assessore Aprea e al regista, sono intervenuti il vice presidente del Consiglio regionale della Lombardia Fabrizio Cecchetti, il sottosegretario alla presidenza della Regione Lombardia Gustavo Adolfo Cioppa, il dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Milano Marco Bussetti, il giornalisti Ferruccio De Bortoli (presidente di ‘Binario 21’) e il giornalista e onorevole Ricardo Franco Levi, coproduttore del film.

Fonte: https://www.liberoquotidiano.it/news/cronaca/11872392/shoah-aprea-fondamentale-educare-alla-memoria-2.html

Como: Maroni, tema paratie va risolto, non deve rimanere opera incompiuta

Milano, 13 gen. (AdnKronos) – “Ho dato incarico all’assessore Beccalossi e al sottosegretario Cioppa di fare tutte le verifiche per capire come procedere. Non voglio che i lavori si blocchino e che i cittadini di Como rimangano con un’opera incompiuta”. Così il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, a proposito delle paratie di Como, è intervenuto durante la conferenza stampa dopo la riunione della Giunta regionale.PUBBLICITÀ

Maroni ha riferito che “anche in Regione Lombardia è venuta la Guardia di Finanza per acquisire documenti. Voglio ribadire che noi non c’entriamo nulla in questa vicenda perché la stazione appaltante è il Comune di Como”. In ogni caso, “la questione paratie deve essere risolta, soprattutto perché Regione Lombardia ha messo 12,5 milioni di euro”, ha aggiunto.

“Se il Comune non é in grado di fare, io devo decidere questi 12,5 milioni che fine fanno; io voglio utilizzarli per completare l’opera magari anche prendendola in carico noi direttamente come Regione”. Una eventuale decisione di questo genere sarà presa però “alla fine della valutazione che faremo, sentendo in particolare Anac e il Ministero delle Infrastrutture”, ha concluso.

Fonte: https://www.liberoquotidiano.it/news/politica/11867306/como-maroni-tema-paratie-va-risolto-non-deve-rimanere-opera-incompiuta.html

Maroni mette all’angolo Forza Italia

Come da promessa presidenziale ieri è stato varato il Maroni Ter. L’ultima versione della giunta regionale ha regalato fino all’ultimo secondo sorprese e colpi di scena. Una vera e propria battaglia psicologica che ad un certo punto ha rischiato di far saltare il rimpasto. Poi, come già accaduto in passato, è stato il presidente e decidere sulle ultime questioni e a chiudere la partita. Un «prendere o lasciare» che, al di là delle dichiarazioni di facciata, sembra relegare Forza Italia (in difficoltà dopo l’arresto di Mario Mantovani e le polemiche che ne sono conseguite) ad un ruolo, per ora, più defilato. Anche se è lo stesso Maroni, dopo aver ammesso alcune difficoltà («Non è stato facile, ci sono state molte fibrillazioni») a smentire questa visione: «Nessuno esce ridimensionato. Un partito non valuta il proprio ruolo politico sulla base della quantità delle cose che ha, ma sulla qualità. Comunque questo assetto di giunta arriverà a fine mandato».
E allora vediamolo questo assetto. Fabrizio Sala è il nuovo vicepresidente e mantiene le deleghe che aveva tranne quella all’Expo che si esaurisce tra una settimana esatta. In giunta, come da anticipazioni, entra anche Giulio Gallera che però non avrà le deleghe all’housing sociale, ma quella tutta nuova dedicata al Reddito di Autonomia e Inclusione Sociale («è una cosa straordinariamente importante – ha spiegato Maroni -. Non credo che ci sia una delega più importante di questa per uno che si vuole occupare di sociale, degli altri e del proprio territorio»). Le vere sorprese, però, sono la nomina della consigliera leghista Francesca Brianza (avvocato e varesina doc) all’assessorato dedicato al post Expo («Con l’ingresso del governo nella governance di Arexpo volevo una persona che si occupasse solo di questo») e del magistrato della Cassazione e Procuratore a Pavia Gustavo Cioppa col ruolo di sottosegretario alla presidenza. Cioppa aiuterà Maroni soprattutto in tema di attuazione della riforma sanitaria e di trasparenza. Quest’ultima nomina è stata al centro di un duro braccio di ferro. Forza Italia, infatti, avrebbe preferito assegnare quel posto a Fabio Altitonate, ma il veto presidenziale ha fatto saltare l’operazione. Il giovane azzurro, così, dovrà consolarsi con la nomina a coordinatore cittadino del partito. Confermato, invece, il rimpasto di deleghe tra i due assessori del Nuovo Centrodestra, con Melazzini che lascia le Attività produttive (ma guadagna più poteri in tema di ricerca e Università) a Mauro Parolini che diventa «assessore allo Sviluppo economico». Infine, come era stabilito da tempo, Maroni terrà le deleghe a Sanità e Welfare. Resta da capire per quanto, nel senso che per Forza Italia, almeno ufficialmente, «l’interim dovrà essere il più breve possibile» (qualcuno parla indicativamente di gennaio). Una versione però che non collima troppo con i desiderata di Maroni che spiega: «terrò l’interim fino a quando servirà. Magari anche fino al 2018…».
Chiusa la partita della giunta è partita la girandola di dichiarazioni. «Siamo soddisfatti per la rapidità con cui si è arrivati a definire la compagine di governo della Lombardia – ha scritto in una nota la coordinatrice regionale di Fi Mariastella Gelmini -. Esprimiamo soddisfazione per la nostra rappresentanza in Giunta e prendiamo atto delle scelte del Governatore Maroni per quanto riguarda la gestione politica e amministrativa di un settore complesso come la Sanità». Soddisfatti anche il neo vicepresidente Fabrizio Sala («ringrazio Maroni e Berlusconi per la fiducia e rinnovo l’impegno per il lavoro in una giunta che ancora una volta ha dimostrato di saper guardare al futuro») e il neo assessore Giulio Gallera («sono deleghe davvero molto importanti perché possono incidere profondamente nella qualità della vita dei lombardi, soprattutto di quelli che si trovano in difficoltà»).
Meno accondiscendenti le opposizioni (che pure con l’improvvida mozione di sfiducia hanno contribuito a ricompattare la maggioranza proprio alla vigilia della discussione sul rimpasto). Per segretario regionale del Pd Alessandro Alfieri: «Maroni si è occupato della fuffa scegliendo di non assegnare le vere deleghe pesanti». Il neo portavoce dei 5 Stelle al Pirellone, Stefano Buffagni, invece, paragona la giunta «alla Salerno-Reggio Calabria che non è mai completa, è sempre bloccata ed è costantemente oggetto delle attenzioni della Magistratura».
Chiusa la partita della giunta si aprirà a giorni quella della revisione delle presidenze delle commissioni. Già si parla dell’ex assessore Alberto Cavalli (Ncd) prendere il posto del dimissionario Stefano Carugo (le sue dimissioni verranno votate martedì in consiglio) alla presidenza della Commissione Affari Istituzionali, mentre Malvezzi dovrebbe sostituire all’ottava (Agricoltura e Territorio) proprio Cavalli.

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Milano: furti in farmacie e bar, fermati 11 albanesi

Milano, 27 mag. – (AdnKronos) – Nel corso della notte i carabinieri della compagnia di Abbiategrasso, comune alle porte di Milano, hanno eseguito 11 fermi di indiziato di delitto emessi nei confronti di un gruppo di albanesi che, secondo gli inquirenti, fanno parte di un’associazione per delinquere finalizzata alla realizzazione di delitti contro il patrimonio.

A carico degli indagati sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza in relazione a decine di furti in tabaccherie e farmacie delle province di Milano, Pavia, Bergamo e Brescia che sono state razziate con la tecnica della ‘spaccata’.

Maggiori particolari saranno resi noti nel corso della conferenza stampa, alla quale presenzierà il Procuratore Capo di Pavia, Gustavo Cioppa, che avrà luogo alle 11 presso il comando provinciale carabinieri di Milano.

Fonte: https://www.liberoquotidiano.it/news/cronaca/11793991/milano-furti-in-farmacie-e-bar-fermati-11-albanesi.html

Chiesa: Cioppa, Tettamanzi ‘pater pauperum’ del nostro territorio (2)

(AdnKronos) – Nell’esprimere il cordoglio di Regione Lombardia, Cioppa ha ricordato “lo spirito paterno del Pastore milanese dedito alla cura di tutta la sua Chiesa e particolarmente attento al bene delle famiglie e dei più umili. Il presule – ha aggiunto Cioppa – e’ stato sempre proteso all’ascolto ed alla difesa dei più deboli, si e’ distinto per l’umanità e l’empatia nei confronti delle fasce più povere della popolazione. Il Cardinale ha saputo essere interprete, fin da subito, delle esigenze materiali e morali delle famiglie che si sono trovate senza lavoro, impoverite dalla crisi economica che ha investito anche la nostra regione. Mi auguro – ha concluso Cioppa – che il suo operato e la sua testimonianza guidino gli uomini di fede e coloro che nelle istituzioni e nella società operano per il bene comune”.

Fonte: https://www.liberoquotidiano.it/news/cronaca/13243572/chiesa-cioppa-tettamanzi-pater-pauperum-del-nostro-territorio-2.html

Moglie e figli sgozzati in casa: fermato il marito per omicidio

Carlo Lissi confessa: “Voglio il massimo della pena”. La sua versione smentita dai riscontri scientifici. L’uomo aveva una passione (non corrisposta) per una collega

Un delitto efferato, spietato, che ha creato “angoscia” perfino tra egli inquirenti. La donna, Cristina Omes, di 38 anni, e i due piccoli, Giulia e Gabriele, di 5 anni e di 20 mesi, sono stati sgozzati e sui loro corpi ci sono numerose altre lesioni che fanno supporre un accanimento senza alcuna pietà.

Per il triplice omicidio, che ha distrutto una famiglia intera sconvolgendo gli abitanti di Motta Visconti, è stato fermato dopo un lungo interrogatorio il marito Carlo Lissi. Formalizzate le accuse, l’uomo è stato portato nel carcere di Pavia.

Malgrado avesse inscenato una rapina nel tentativo di sviare le indagini, Lissi è stato ripetutamente interrogato dai carabinieri finché è crollato. Quando gli hanno contestato di essere invaghito, da oltre sei anni, di una collega, non ha potuto che arrendersi all’evidenza dei fatti. “Datemi il massimo della pena”, ha detto testualmente il 31enne impiegato tenendosi le mani tra la testa. Sin dalle prime battute i carabinieri del Nucleo investigativo hanno cominciato a propendere per la pista “famigliare” subito dopo le prime fasi di indagine. Il fatto stesso che nella strage non fosse stato risparmiato nemmeno il più piccolo dei due bambini, di appena 20 mesi, rendeva meno credibile la pista “esterna”, di una sanguinosa rapina, e il mancato ritrovamento dell’arma del delitto nelle immediate vicinanze dei cadaveri rendeva difficile uno scenario di omicidio-suicidio. Tanto da farlo escludere pubblicamente dagli inquirenti già nel primo pomeriggio. Lissi, dopo l’allarme da lui stesso dato poco dopo le 2 di notte, è stato sentito fino a ieri mattina e poi è stato fatto tornare a casa. Risentito più volte nel corso della giornata per confrontare via via le sue dichiarazioni con quelle di amici e testimoni e con i primi riscontri scientifici e medico-legali emersi sulla scena del delitto, gli investigatori dell’Arma hanno prima cominciato ad avere dubbi sulla sua versione e poi avrebbero avuto sentore di possibili gravi tensioni nella coppia. Stanotte, dopo uno stringente interrogatorio nella caserma della Compagnia di Abbiategrasso (Milano) l’epilogo della vicenda, con le contestazioni formali.

“Carlo, perché mi fai questo?”, ha urlato Cristina mentre lui la trafiggeva ripetutamente con un coltello da cucina. Poco prima avevano fatto l’amore nel salotto adiacente all’ingresso. Poi la furia. La donna, colta di spalle mentre guardava la televisione, ha anche cercato di reagire, ma lui l’ha colpita con un pugno e ha iniziato a infierire con l’arma. Così, dopo averla sgozzata, ha lasciato il corpo a terra a dissanguarsi per quattro ore. Quindi è salito al piano di sopra dove stavano dormendo i bambini. È andato prima nella cameretta della figlia: le ha appoggiato una mano sul collo e con l’altra ha affondato, di punta, il coltello nella gola. La piccola è morta senza nemmeno svegliarsi. Poi si è diretto nella camera matrimoniale dove il fratellino veniva fatto addormentare per essere spostato in cameretta. Anche al piccolino Lissi ha fatto scendere la lama nella gola, tenendo fermo il collo, mentre dormiva profondamente. La donna e i figli sono stati brutalmente assassinati con numerose coltellate in casa, una villa nella zona residenziale di Motta Visconti. La scena apparsa ai soccorritori è stata raccapricciante: sangue ovunque e i corpi della bambina nella sua cameretta, del piccolo nel letto matrimoniale e della donna, in soggiorno, martoriati. La cassaforte aperta e i contanti in essa contenuti, una cifra di non particolare entità, pare, spariti, ma senza segni di effrazioni evidenti sul forziere o sulla porta. Una messinscena, insomma.

“Dopo aver sterminato la famiglia – ha spiegato il procuratore capo di Pavia, Gustavo Cioppa – Lissi è andato a vedere la partita dell’Italia da amici, come se niente fosse”. Dopo la mattanza si è infatti trovato con un amico al pub del paese, lo Zymè. “Non tremava, non era nervoso, sorrideva e parlava di calcio, come tutti – ha raccontato un vecchio conoscente – ha anche esultato in occasione dei gol di Marchisio e Balotelli”.

Sergio Rame – Lun, 16/06/2014

Fonte: http://www.ilgiornale.it/news/cronache/moglie-e-figli-sgozzati-casa-fermato-marito-omicidio-1028410.html

Archiviata la posizione dell’ex procuratore di Pavia Gustavo Cioppa: “Estraneo al caso tangenti”

Il magistrato nell’aprile 2018 era stato indagato per favoreggiamento e abuso di ufficio in un’inchiesta sulle tangenti nella sanità lombarda. Dopo un anno e mezzo la procura di Milano ha archiviato la sua posizione, accogliendo la richiesta del pm secondo cui non ci sono elementi per procedere: Gustavo Cioppa è estraneo alle mazzette.

È l’incubo di qualunque uomo dello Stato: essere indagati in un’inchiesta per tangenti. Se poi nel fascicolo si finisce da innocenti, diventa un inferno. In un attimo la prospettiva di vita cambia, i (falsi) amici ti girano le spalle, la stampa ti trasforma in un mostro, chi ti odiava usa l’arma del sospetto per annientarti.
L’ultimo anno e mezzo è stato così per Gustavo Cioppa, l’ex procuratore di Pavia che dopo oltre 50 anni nella macchina delle Istituzioni si è trovato implicato in una brutta vicenda di mazzette in un’indagine sugli illeciti nel settore della sanità lombarda in relazione agli ospedali Gaetano Pini e Galeazzi. Lui, che era abituato a firmare gli atti d’inchiesta, nell’aprile 2018 si è trovato tra gli indagati per favoreggiamento e abuso di ufficio. Gli è crollato il mondo addosso ma non si è mai arreso, è perfino riuscito a mantenere il senso dell’umorismo.

“Estraneo alla vicenda”
La luce è tornata ieri mattina, quando il giudice per le indagini preliminari ha accolto la richiesta del pubblico ministero Eugenio Fusco, dichiarando insussistenti i presupposti per promuovere un’azione penale nei suoi confronti, che all’epoca dei fatti contestati era sottosegretario alla presidenza della Regione Lombardia durante la giunta presieduta da Roberto Maroni. Nell’inchiesta, coordinata dai pm Fusco e Letizia Mannella, si parlava dei rapporti tra Cioppa e il primario del Cto-Pini Giorgio Maria Calori, arrestato nel 2018. Il gip scrisse che il magistrato in pensione «è apparso una sorta di referente e portavoce negli ambienti della Regione degli interessi di Calori e, di conseguenza, dei soggetti a lui vicini (pubblici e privati) risultati implicati a tessere la medesima trama affaristica». Non era vero nulla. 

La fine dell’incubo

A un anno e mezzo da quelle parole, la posizione di Cioppa, che tra i tanti casi seguiti nella sua carriera si è occupato anche dell’omicidio del magistrato Bruno Caccia, è stata definitivamente archiviata.
«Sono molto soddisfatto perché si è finalmente conclusa una vicenda una vicenda che mi ha profondamente ferito – ha commentato entusiasta – Sono stato un uomo al servizio delle Istituzioni per oltre cinquanta anni e l’essere stato giudicato completamente estraneo ai fatti di indagine è per me motivo di grande soddisfazione e rafforza la mia fiducia nelle Istituzioni tutte e nella magistratura in particolare, che ho sempre servito con impegno e lealtà».

La carriera tra omicidi e casi internazionali
L’ultima parte della carriera Cioppa l’ha trascorsa alla procura di Pavia, dove si è occupato – tra gli altri – dell’omicidio architettato da Carlo Lissi, il giovane padre di famiglia che il 14 giugno 2014 uccise moglie e due figli nella propria villetta di Motta Visconti (Pavia). Si era innamorato di una collega e, sebbene il sentimento non fosse ricambiato, pensò che eliminare la propria famiglia potesse essere l’unico modo per vivere con lei.
Nel curriculum di Cioppa c’è anche la vicenda del fotogiornalista Andrea Rocchelli, che sempre quell’anno (il 24 maggio) venne ucciso da un colpo di mortaio esploso ad Andreevka, nelle vicinanze della città di Slovjansk, nell’Ucraina orientale. Un caso internazionale che si è concluso il 12 Luglio 2019 con la sentenza della Corte d’Assise, che ha condannato a 24 anni Vitaly Markiv.

di Salvatore Garzillo

Fonte: https://milano.fanpage.it/archiviata-la-posizione-dellex-procuratore-di-pavia-gustavo-cioppa-estraneo-al-caso-tangenti/