Un docente universitario in carcere, un imprenditore agli arresti domiciliari, un dirigente del Comune sospeso dal servizio. Gli sviluppi sul caso di Punta Est, per una presunta lottizzazione abusiva di terreni alla periferia della città, scuotono Pavia. Un’indagine che coinvolge due personaggi importanti e noti dell’Amministrazione comunale e dell’Ateneo, anche se la magistratura ha subito chiarito che le due istituzioni non sono coinvolte.
Due gli ordini di custodia cautelare: Angelo Bugatti, professore della facoltà di Ingegneria dell’Università di Pavia, è stato arrestato e accompagnato in carcere; Dario Maestri, imprenditore edile, è ai domiciliari; Angelo Moro, dirigente del settore Urbanistica del Comune di Pavia, è stato invece sospeso. Le ipotesi di reato sono corruzione, falso, falso materiale, truffa e abuso d’ufficio.
Al centro dell’indagine, avviata due anni fa, una presunta lottizzazione abusiva di terreni alla periferia di Pavia. Nel progetto originario l’area di Punta Est doveva ospitare residenze universitarie e un centro di ricerca. Successivamente, come hanno spiegato gli inquirenti, la destinazione dell’area è cambiata: la Società Punta Est srl avrebbe realizzato appartamenti da mettere in vendita ad un prezzo commerciale, grazie ad una variante del piano regolatore. Un cambiamento che sarebbe stato possibile grazie ad una serie di atti falsificati.
A dare la svolta all’indagine è stata la scoperta della Gdf di una serie di fatture false che testimonierebbero il passaggio di 120mila euro dall’imprenditore Maestri al professor Bugatti: fatture nelle quali si giustificherebbe questo passaggio di denaro con prestazioni professionali effettuate dal professor Bugatti e con delle liberalità concesse dalla società immobiliare al Dipartimento di ingegneria dell’Ateneo (che all’epoca dei fatti era diretto proprio dal professor Bugatti).
La modifica del piano regolatore, per consentire la costruzione di appartamenti in un’area in cui erano previste residenze per gli studenti universitari, sarebbe stata possibile grazie alla disponibilità di Angelo Moro.
Investigatori e inquirenti hanno spiegato oggi che sia l´ Università sia il Comune si sono resi conto che qualcosa non funzionava, chiedendo ai propri dipendenti gli atti dell’ operazione e cercando di esercitare forme di autotutela. Ma l’intervento dei vertici delle due istituzioni non è servito. E proprio su questi coni d’ombra l’inchiesta va avanti per verificare se ci sono altre responsabilità.
La Società Punta Est srl aveva già cominciato a costruire gli appartamenti, mettendoli in vendita ad un prezzo di mercato. A scoprirlo è stata anche una coppia che aveva contattato l’immobiliare per acquistare un alloggio: in realtà quelli che si erano presentati come due futuri sposi, erano carabinieri in borghese che stavano svolgendo le indagini. L’anno scorso i carabinieri avevano sequestrato il cantiere di Punta Est, costituito da 9mila metri quadrati e alcuni appartamenti in costruzione, per un valore di circa 3 milioni di euro. «È un’inchiesta importante, frutto della collaborazione tra la magistratura e le forze dell’ordine – ha commentato il procuratore capo Gustavo Cioppa -. Noi agiamo nell’interesse di Pavia e dei suoi cittadini. Non parlerei però di `sistema Pavia´: singoli episodi non devono offuscare l’immagine delle istituzioni pavesi, come l’Università e il Comune, e di chi vi lavora onestamente». La notizia dell’arresto di Bugatti ha subito provocato una prima reazione dei vertici dell’Università di Pavia. «Stamattina abbiamo appreso la notizia – ha dichiarato il rettore, professor Angiolino Stella -. Riponiamo la massima fiducia nell’operato della magistratura e attendiamo che al più presto venga fatta totale chiarezza sulle responsabilità del professore e sull’intera vicenda, che, ne sono certo, non coinvolge in alcun modo gli organi di governo dell’ateneo».
07 Febbraio 2013
Fonte: https://www.lastampa.it/cronaca/2013/02/07/news/abusi-edilizi-arrestato-1.36118902