Milano, 20 nov. (AdnKronos) – Sono 18 gli atti intimidatori di stampo mafioso avvenuti in Lombardia l’anno scorso. E’ quanto emerga da un rapporto di Avviso pubblico, presentato oggi nel corso di un incontro a Milano e promosso dalla commissione speciale Antimafia del Consiglio della Regione Lombardia. All’incontro sono intervenuti Gustavo Cioppa, sottosegretario alla presidenza di Regione Lombardia, Gian Antonio Girelli, presidente della commissione speciale Antimafia, Nando Dalla Chiesa, presidente del comitato tecnico scientifico, Pier Paolo Romani, coordinatore nazionale Avviso Pubblico, e Virginio Brivio, presidente di Anci Lombardia. Nelle scorse settimane la commissione speciale Antimafia aveva inviato ai Comuni lombardi un questionario per raccogliere più dati possibili: oltre 900 le risposte ricevute, 500 dai Comuni, e oltre 120 segnalazioni di casi di varia natura.
“La presentazione del rapporto di Avviso Pubblico e la sintesi dei questionari inviati dalla Commissione Antimafia e dal Comitato per la legalità di Regione Lombardia -ha commentato Girelli- evidenziano la criticità di un fenomeno purtroppo diffuso in tutta Italia e anche in Lombardia. I numeri ci dicono che troppi amministratori pubblici subiscono vari tipi di intimidazioni, sotto forma di violenza fisica, attentati a beni, minacce in varie forme. E i dati raccolti hanno il limite di non aver raccolto tutto quanto effettivamente è avvenuto, essendo ancora da vincere una certa resistenza a denunciare”.
L’impegno della commissione, continua, “deve svilupparsi su tre obiettivi: far comprendere che quando un amministratore viene minacciato non deve in nessun modo sentirsi solo, ma sentire il supporto e la protezione di tutta la rete di amministratori lombardi; far sapere alle organizzazioni mafiose che c’è una risposta di tutta la realtà istituzionale al loro tentativo di minacciare e intimorire gli amministratori pubblici; maturare la consapevolezza che ad essere minacciata, quando avvengono fatti di questo genere, non é la singola persona o la singola realtà, ma la stessa tenuta del sistema democratico”.