Luca Maria Filippi Filippi accusato di corruzione e peculato. Avrebbe anche chiesto tangenti a imprenditori per assegnare lavori direttamente senza appalti
Ha approfittato del suo ruolo di allora presidente di Asm Lavori e di consigliere di Asm Spa per soggiornare alberghi e frequentare ristoranti, ma anche night, pagandoli con carte di credito aziendali per somme superiori a 50mila euro. Avrebbe anche chiesto tangenti a imprenditori per l’assegnazioni di lavori che avvenivano direttamente senza appalti. Per questo motivo i carabinieri del Nucleo Investigativo di Pavia, hanno arrestato questa mattina Luca Maria Filippi Filippi (il cognome è doppio), 44 anni, con l’accusa di peculato, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e induzione indebita a dare o promettere utilità.
Il padre Ettore Filippi Filippi, già vicesindaco di Pavia in passato e famoso nella sua attività di poliziotto per la cattura dell’ex Br Mario Moretti, lo scorso anno era finito ai domiciliari per aver favorito, ricevendo tangenti in cambio, alcune lottizzazioni abusive nell’ambito dell’inchiesta che aveva portato al sequestro dell’area Punta Est. Dall’attività condotta dal sostituto procuratore Paolo Mazza è emerso che Luca Maria Filippi Filippi era solito utilizzare, non solo per spese personali, ma anche per quelle di amici e famigliari che lo accompagnavano, soldi che aveva a disposizione nel suo ruolo di dirigente di un’azienda a partecipazione comunale come l’Asm. Avrebbe, inoltre, preteso da alcuni imprenditori una percentuale del 10% sulle opere che poi venivano affidate attraverso incarichi assegnati direttamente alle ditte senza appalti. Tra questi casi ci sarebbe anche quello del progetto artistico d’illuminazione del Ponte della Libertà sul Ticino, inaugurato lo scorso settembre.
Le indagini, che hanno preso il via nel luglio 2014, hanno anche portato alla luce come diversi collaboratori, assunti in Asm da Filippi Filippi con contratto di consulenza, siano stati costretti a corrispondergli parte della loro retribuzioni, che per questo motivo erano state anche gonfiate. Nell’ambito di quest’attività illecita il personale all’interno del’Asm era aumentato del 300% tanto da creare un disavanzo di bilancio per l’azienda di circa mezzo milione di euro. L’attività, coordinata dal procuratore della Repubblica di Pavia Gustavo Cioppa in stretta collaborazione con i Carabinieri, ha portato a diverse perquisizioni presso le abitazioni di politici ed imprenditori locali, nonché ovviamente presso le sedi di ASM spa e ASM lavori. Sequestrato anche diverso materiale cartaceo ed informatico. Ulteriori sviluppi delle indagini potrebbero, quindi, far emergere il coinvolgimento di altre persone in questo sistema che ha danneggiato pesantemente l’amministrazione pubblica cittadina.
Enrico Venni
16 febbraio 2015 | 10:59